Chiunque, mediante violenza o minaccia , costringendo taluno a fare o ad omettere qualche cosa, procura a sé o ad altri un ingiusto profitto con altrui danno, è punito con la reclusione da cinque a dieci anni e con la multa da euro 1.000 a euro 4.000.
La pena è della reclusione da sei a venti anni e della multa da da euro 5.000 a euro 15.000, se concorre taluna delle circostanze indicate nell’ultimo capoverso dell’articolo precedente.
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Ratio Legis
Tale disposizione trova il proprio fondamento non solo nella necessità di tutelare il patrimonio individuale, ma anche la libertà di autodeterminazione del singolo.
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La violenza o la minaccia devono essere dirette a coartare la volontà della vittima affinchè questa compia un atto di disposizione patrimoniale, rimanendo indifferenti le modalità con cui queste condotte si realizzano.
Nello specifico la minaccia può concretarsi anche in un comportamento omissivo come nell’ipotesi in cui il proprietario di un immobile rifiuti la conclusione di un contratto di locazione in caso di mancato pagamento di un canone superiore a quello stabilito dalla legge.
La costrizione può avere ad oggetto il compimento di un atto di disposizione patrimoniale positivo (come ad esempio la donazione di una somma di danaro) o negativo (si pensi alla remissione di un debito), anche annullabile, ma necessariamente produttivo di effetti giuridici (gli atti radicalmente nulli non integrano la fattispecie in esame).
Il profitto non ha rilevanza solo economica o patrimoniale, ma può quindi trattarsi di un diverso vantaggio, a differenza del danno che deve invece essere esclusivamente di natura patrimoniale.
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ecco cosa dice Wikipedia:
L’estorsione, in diritto, è un reato commesso da chi, con violenza o minaccia, costringa uno o più soggetti a fare o a non fare qualche atto al fine di trarne un ingiusto profitto con altrui danno.
È tipico reato commesso con la cooperazione della vittima.
La coercizione sulla vittima è relativa perché in essa residua un minimum di capacità di autodeterminazione che viene coartata dall’agente al fine di far compiere un atto dispositivo (dare,fare,non fare).
È reato di evento in cui la cooperazione della vittima è carpita con la forza intesa come coazione relativa.
Tra forza e la coazione deve sussistere un rapporto strumentale di mezzo a fine altrimenti si avrà solo induzione.
La condotta consiste nella costrizione mediante violenza o minaccia a determinati comportamenti attivi o omissivi.
La minaccia estorsiva può avere adoggetto anche una omissione con la pospettazione da parte dell’ agente di non impedire ciò che ha il dovere giuridico di impedire. L’evento è quadruplice: 1) stato di coazione psichica, volontà viziata 2)atto dispositivo patrimoniale 3)danno altrui 4) profitto ingiusto per l ‘agente o altri.
È una tipica attività spesso utilizzata dalle organizzazioni criminali (soprattutto le organizzazioni di tipo mafioso) a cui si ricorre per acquisire capitali ingenti, ma soprattutto per controllare il territorio.
La pena è della reclusione da sei a venti anni e della multa da da euro 5.000 a euro 15.000, se concorre taluna delle circostanze indicate nell’ultimo capoverso dell’articolo precedente.
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Ratio Legis
Tale disposizione trova il proprio fondamento non solo nella necessità di tutelare il patrimonio individuale, ma anche la libertà di autodeterminazione del singolo.
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La violenza o la minaccia devono essere dirette a coartare la volontà della vittima affinchè questa compia un atto di disposizione patrimoniale, rimanendo indifferenti le modalità con cui queste condotte si realizzano.
Nello specifico la minaccia può concretarsi anche in un comportamento omissivo come nell’ipotesi in cui il proprietario di un immobile rifiuti la conclusione di un contratto di locazione in caso di mancato pagamento di un canone superiore a quello stabilito dalla legge.
La costrizione può avere ad oggetto il compimento di un atto di disposizione patrimoniale positivo (come ad esempio la donazione di una somma di danaro) o negativo (si pensi alla remissione di un debito), anche annullabile, ma necessariamente produttivo di effetti giuridici (gli atti radicalmente nulli non integrano la fattispecie in esame).
Il profitto non ha rilevanza solo economica o patrimoniale, ma può quindi trattarsi di un diverso vantaggio, a differenza del danno che deve invece essere esclusivamente di natura patrimoniale.
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ecco cosa dice Wikipedia:
L’estorsione, in diritto, è un reato commesso da chi, con violenza o minaccia, costringa uno o più soggetti a fare o a non fare qualche atto al fine di trarne un ingiusto profitto con altrui danno.
È tipico reato commesso con la cooperazione della vittima.
La coercizione sulla vittima è relativa perché in essa residua un minimum di capacità di autodeterminazione che viene coartata dall’agente al fine di far compiere un atto dispositivo (dare,fare,non fare).
È reato di evento in cui la cooperazione della vittima è carpita con la forza intesa come coazione relativa.
Tra forza e la coazione deve sussistere un rapporto strumentale di mezzo a fine altrimenti si avrà solo induzione.
La condotta consiste nella costrizione mediante violenza o minaccia a determinati comportamenti attivi o omissivi.
La minaccia estorsiva può avere adoggetto anche una omissione con la pospettazione da parte dell’ agente di non impedire ciò che ha il dovere giuridico di impedire. L’evento è quadruplice: 1) stato di coazione psichica, volontà viziata 2)atto dispositivo patrimoniale 3)danno altrui 4) profitto ingiusto per l ‘agente o altri.
È una tipica attività spesso utilizzata dalle organizzazioni criminali (soprattutto le organizzazioni di tipo mafioso) a cui si ricorre per acquisire capitali ingenti, ma soprattutto per controllare il territorio.