GLOSSARIO

ISTIGAZIONE A DELINQUERE

L’art. 115 del codice ci dice che l’istigazione a delinquere, se non è accolta e seguita dalla commissione del reato, porta alla non punibilità dell’istigato.
Affinché il fatto di istigare a delinquere sia penalmente rilevante, deve sussistere pubblicità nel comportamento di chi istiga.
Se sussiste detta pubblicità, il fatto di istigare a delinquere diviene penalmente rilevante, anche se non è seguito dalla commissione del reato.
Le pene previste dall’art. 414, sono le seguenti:
la reclusione da uno a cinque anni, se trattasi di istigazione a commettere delitti.
la reclusione fino a un anno, ovvero con la multa fino a euro 206, se trattasi di istigazione a commettere contravvenzioni.
Se si tratta di istigazione a commettere uno o più delitti e una o più contravvenzioni, si applica la pena stabilita al punto 1.
Alla pena stabilita nel primo punto soggiace anche chi pubblicamente fa l’apologia di uno o più delitti.
Fuori dei casi di cui all’articolo 302, se l’istigazione o l’apologia di cui ai commi precedenti riguarda delitti di terrorismo o crimini contro l’umanità, la pena è aumentata della metà.
La particolarità della punizione della condotta di istigazione sta nella possibilità per l’istigato di accogliere o meno la stessa istigazione; se viene accolta, colui che commette il reato e l’istigatore concorrono nel reato commesso a titolo di “accordo”, come specificato dall’art. 115 del codice penale stesso.
Secondo la Suprema Corte (sentenza n. 40552/2009), “l’elemento oggettivo dell’apologia di uno o più reati punibile ai sensi dell’art. 414, comma terzo c.p., non si identifica nella mera manifestazione del pensiero, diretta a criticare la legislazione o la giurisprudenza o a promuovere l’abolizione della norma incriminatrice o a dare un giudizio favorevole sul movente dell’autore della condotta illecita, ma consiste nella rievocazione pubblica di un episodio criminoso diretta e idonea a provocare la violazione delle norme penali, nel senso che l’azione deve avere la concreta capacità di provocare l’immediata esecuzione di delitti o, quanto meno, la probabilità che essi vengano commessi in un futuro più o meno prossimo.

INSURREZIONE

Sollevamento collettivo, violento e improvviso, di sudditi o di cittadini contro l’ordine costituito.
L’insurrezione è un tipo di conflitto armato appartenente alla tipologie delle guerriglie e deriva da oppressione dura e insopportabile di un popolo sopra un altro, o di un governo sul suo stesso popolo.
In quest’ultimo caso l’insurrezione può essere considerata essenzialmente la fase culminante del processo rivoluzionario.

 

INSORTI

Sfondi 058Gli “insorti” sono considerati uno dei tre soggetti attori nella comunità intenazionale, (stati, insorti e movimenti di liberazione nazionale).

Di solito gli insorti sono gruppi militarmente organizzati di una popolazione o parte di essa che ha deciso di rivoltarsi contro il proprio stato perché è un tiranno.

Gli insorti danno vita ad un processo interno ad una nazione che si realizza spesso con la rivolta e la conquista della territorialità strappata al controllo dominante.

INDIRIZZO POLITICO DEL GOVERNO VENETO PROVVISORIO

  1. la liberazione dalla sudditanza dello stato straniero italiano;
  2. la sicurezza della Nazione;
  3. la pacifica e serena convivenza sociale;
  4. l’emancipazione del Popolo Veneto attraverso il risveglio del sentimento e dell’identità nazionale (cultura, storia, tradizioni);
  5. l’acquisizione, la valorizzazione, il potenziamento e il consolidamento di tutte le risorse e i servizi nazionali disponibili;
  6. la sovranità monetaria;
  7. le condizioni e i requisiti essenziali per il ripristino dell’economia nazionale;
  8. un’obbligazione tributaria moderata, a pari aliquota fiscale e municipalizzata;
  9. un equiparato sistema di previdenza sociale;
  10. l’applicazione del principio di sussidiarietà politico/amministrativo (l’autorità dello Stato è distribuita a ripartizione territoriale con competenze suddivise e poste su piani paralleli a reciproca integrazione);
nota bene:
con il ripristino della Serenissima Repubblica l’indirizzo politico (o di governo) individuerà i fini che lo stato intenderà perseguire e che dovranno poi essere implementati dalla pubblica amministrazione che avrà la responsabilità tecnico/operativa.
L’attività di indirizzo politico sarà in sé libera e vincolata dalla volontà popolare che la determinerà con scelte in modo diretto e attraverso i propri “delegati” (democrazia diretta e a rappresentatività limitata).

INDIPENDENZA

Si distingue dall’autonomia, nella quale continuano a esistere dei vincoli istituzionali tra i due territori, tramite i quali uno può avere potere decisionale su determinate materie (competenza) e il centralismo, in cui il potere centrale possiede tutte le competenze.
L’indipendenza può essere lo status iniziale di una nazione emergente (spesso riempiendo un vuoto politico), ma è spesso un’emancipazione da un potere come ad esempio il colonialismo o l’imperialismo.
L’indipendenza può essere ottenuta per decolonizzazione, o per separazione o smembramento.
È da notare che i fenomeni di indipendentismo spesso si basano sulla rivendicazione del principio di autodeterminazione dei popoli, così com’è riconosciuto nel diritto internazionale, e fondano la legittimità di tali rivendicazioni sulla storicità di una passata indipendenza del territorio o su una specificità culturale del popolo che lo abita.
Talvolta si fa ricorso al principio e all’idea dello stato-nazione, rivendicando l’esistenza uno Stato sovrano per una diversa nazionalità del popolo che abita un territorio compreso all’interno di uno Stato che lo contiene.

La Repubblica Veneta oggi è di fatto occupata territorialmente, militarmente e amministrativamente da uno stato straniero che è l’italia.
Il Popolo Veneto “condivide” questa condizione di forzata sudditanza con la quasi totalità delle Nazioni degli altri Popoli presenti nella penisola italica ben prima dell’occupazione da parte dello stato straniero italiano.
La nauseante menzogna sul risorgimento italiano è ancora oggi frutto di una mistificazione mirata a controllare le verità storiche da parte della casta politica e massonica… si pensi ad esempio alla contraddizione sui festeggiamenti per i 150 dell’unità d’italia 1861/2011 quando a quella data la stessa Roma non ne faceva ancora parte e le battaglie della terza guerra d’indipendenza vennero combattute nel 1866…. ben cinque anni dopo.
La Repubblica Veneta di fatto non ha mai cessato di esistere e il Popolo Veneto ha perso la propria sovranità  causa il susseguirsi di occupazioni militari da parte di potenze straniere, nonostante la propria rivendicata neutralità ai conflitti in corso all’epoca dei fatti.
Considerato pertanto che non esiste norma del diritto internazionale  che prevede l’annessione violenta, militare o colonizzatrice di territori di una nazione da parte di una potenza straniera è diritto del Popolo Veneto tornare LIBERO e SOVRANO sui propri territori. Il bottino di una rapina è sempre un provento illecito anche a distanza di anni…e questa realtà è inconfutabile.

 

IMPERIALISMO CULTURALE

Strumenti dell’imperialismo culturale sono il potere economico, politico e militare.
Queste tre forme di potere possono essere impiegate dalla nazione dominante a seconda dei casi singolarmente o contemporaneamente.
Gli esempi di imperialismo culturale sono numerosi.
Uno dei primi è quello della Grecia del periodo ellenistico.
Alla dominazione militare romana dell’intero bacino del Mediterraneo seguirono anche forme di imperialismo culturale sebbene generalmente i romani tollerassero lingue e culture differenti.
Più recentemente con imperialismo culturale è stata definita la politica statunitense nei confronti dei paesi latinoamericani nonché dei nativi americani, quella sovietica nei confronti dei paesi del blocco orientale comunista, quella cinese nei confronti del Tibet e quella turca nei confronti dei curdi.

IMPERIALISMO

Il termine “Imperialismo” fu coniato in Francia nel primo Ottocento per definire il regime instaurato da Napoleone III.
In seguito fu usato in Inghilterra, associato all’idea di dispotismo, per indicare il regime di Napoleone III.
Infine il termine assunse il suo significato più noto: la tendenza di una nazione ad imporre il suo dominio economico e ad influenzare la politica interna di altri paesi con l’obiettivo di avviare la costruzione di imponenti imperi economici.
Per i paesi dominanti uno degli obiettivi principali di questo sistema era quello di ricavare dai paesi occupati una grande quantità di materie prime a costi bassi.
Il termine è usato talvolta per descrivere la politica estera di uno Stato tesa al mantenimento di colonie e domini in terre lontane, anche se lo Stato stesso non si considera un impero.
Inoltre, il termine imperialismo può indicare una posizione intellettuale, che implicherebbe la convinzione che la conquista e il mantenimento degli imperi abbiano una valenza positiva; tale punto di vista è spesso unito al presupposto di una superiorità culturale o di altro tipo intrinseca al potere imperiale.

GIUSTO PROCESSO E TERZIETA’ DEL GIUDICE ITALIANO

Il potere giurisdizionale straniero italiano è espressione dell’autorità d’occupazione e nessun giudice italiano è terzo o può garantire una posizione di assoluta indifferenza e di effettiva equidistanza dalle parti contendenti, il Cittadino del Popolo Veneto e qualsiasi altra autorità d’occupazione straniera italiana … infatti accusa e giudizio sono facoltà esercitate dal medesimo potere straniero occupante italiano.
Per essere terzo e imparziale il giudice non deve avere un interesse nella causa, ma è italiano ed agisce con l’autorità conferitagli dallo stato italiano e in nome e per conto del popolo italiano al quale il Cittadino Veneto non appartiene.
Nessun giudice straniero italiano potrà mai essere un “giudice naturale” per il Popolo Veneto perché non è Veneto e perché non è garantita la sua autonomia e indipendenza rispetto agli altri poteri dello stato straniero occupante italiano.
Ogni giudice italiano è soggetto alla legge italiana e non a quella Veneta.
DIFETTO-DI-GIURISDIZIONE

EROI … ECCO CHI SONO PER NOI GLI EROI DEI NOSTRI GIORNI

Così, come all’eroe sono conferite capacità straordinarie
che lo rende artefice di imprese eccezionali,
sorprendenti e inconsuete fatiche trasformano molti semplici esseri umani nei “campioni” dei nostri giorni,
paladini sconosciuti ma a volte più grandi degli illustri eroi.
Sono casalinghe,
madri e mogli,
lavoratori,
cassaintegrati e disoccupati,
studenti e pensionati,
sono tutti difensori,
protettori e sostenitori
del loro diritto alla vita
e fanno ciò che possono
… molti altri non lo fanno.
e aggiungerei tutti i “NOVAX” per essersi opposti alle minaccie e l’uso della forza con ritorsioni dello stato straniero italiano.
Sergio Bortotto


Non abbiate paura.
Non scoraggiatevi.
Non sentitevi soli, lontani o separati
siamo tutti parte l’uno dell’altro.
Memorabili antenati hanno forgiato il nostro glorioso passato,
e al loro giudizio immortale dobbiamo il riscatto del nostro presente.
Perché questo è il nostro naturale destino
essere ciò che siamo da sempre
un Popolo e una Nazione.
Nel modo in cui l‘oppressore spartisce sofferenze e non da pane,
così la quiete non soggiace a lungo in un Popolo esasperato.
Se serve siate EROI.
WSM
Venetia, 7 luglio 2015
Sergio Bortotto, Presidente del MLNV e del Governo Veneto Provvisorio.


Cristo non ha detto “Beati i timidi”.
(Beno Fignon)
Le parole di Gesù sono
sovversive,
indomabili,
rivoluzionarie:
soffocano nelle sagrestie
e respirano sul marciapiede.
(Andrea Gallo)

 

“Un uomo fa quello che è suo dovere fare,
quali che siano le conseguenze personali,
quali che siano gli ostacoli, i pericoli o le pressioni.
Questa è la base di tutta la moralità umana.”
J. F. Kennedy; citazione che Giovanni Falcone amava spesso riferire.


braveheart

William Wallace:
Siete venuti a combattere da uomini liberi,
e uomini liberi siete:
senza libertà cosa farete?
Combatterete?
Certo, chi combatte può morire,
chi fugge resta vivo, almeno per un po’…
Agonizzanti in un letto fra molti anni da adesso,
siete sicuri che non sognerete di barattare tutti i giorni che avrete vissuto a partire da oggi,
per avere l’occasione,
solo un’altra occasione di tornare qui sul campo
ad urlare ai nostri nemici che possono toglierci la vita,
ma non ci toglieranno mai la libertà!



11667296_1653518944870857_7094536490572514134_n il coraggio di una madre
non sta nell’accettare la perdita del proprio figlio
ma nel vivere il resto dei propri giorni
nell’attesa di ritrovarlo.
Grazie Emanuela, grazie Andrea.

ETICA E LAICITA’ … DELLO STATO


L’etica per la quale si è costituito il MLNV e il GVP suggerisce che debba esserci assonanza fra l’azione politica e l’azione moralmente giusta.
Una valida politica, intesa come azione politicamente efficace, non può essere avulsa dal suo concretarsi in un’azione umana riconosciuta moralmente giusta.
E’ necessario che l’azione politica si realizzi con un uso del potere improntato a criteri e principi riconosciuti eticamente giusti, inspirandosi e fondandosi, prima di tutto, sulla priorità della libertà e dei diritti naturali e fondamentali della persona umana.
Sulla base di questo principio cardine l’OGVP non può violare i diritti naturali di alcun individuo e l’apparato istituzionale provvisorio istituito non può porsi in una condizione assolutista o considerarsi al di sopra della stessa legge.
L’OGVP riconosce l’inviolabilità di diritti che ogni essere umano possiede dalla nascita:

  • Libertà;
  • Uguaglianza;
  • Proprietà.
Pur conciliando il principio per cui il Popolo Veneto e la Serenissima Repubblica Veneta fondano le proprie radici storiche, culturali ed etiche sulle proprie origini cristiane, l’OGVP garantisce incondizionatamente in ambito politico la libertà di scelta, partecipazione e di azione, a prescindere da qualsiasi ideologia o credo religioso comunemente e normalmente condivisibile.